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di
Redazione
Dolore e cordoglio. Sono questi gli unici veri stati d’animo che regnano in città e nella piccola comunità di Monte San Giovanni il giorno dopo la morte improvvisa di Alfredo Battella, 51 anni, che ieri sera è caduto a terra durante un allenamento congiunto tra il Valle del Peschiera e la squadra del suo paese, il Monte San Giovanni appunto.
PRIMO AMORE — Pepo, come lo chiamavano gli amici più stretti, aveva deciso di chiudere la sua lunga carriera calcistica con i colori delle sue radici, laddove nel ’68 nacque muovendo proprio i primi passi calcistici. A fine stagione avrebbe appeso definitivamente gli scarpini al chiodo e si stava adoperando insieme agli amministratori locali e i dirigenti della società, per organizzare una festa d’addio.
DRAMMA IN CAMPO — E invece il destino, ieri sera, lo ha aspettato al varco del “Grotti Stadium” laddove a fine gara si sarebbe consumata una festa tra le due società a pochi giorni dall’inizio dei rispettivi campionati, privandolo dell’epilogo più degno, più consono ad uno come lui, che di calcio e per il calcio viveva da sempre. Tifosissimo della Lazio, Battella appena diciottenne ha esordito in serie C2 con la maglia della Ternana che in quegli stessi anni si beava delle giocate di un certo Paolo Di Canio e soprattutto di Vincenzo D’Amico, due bandiere biancoceleste, entrambi scossi dalla notizia appresa dai social network.
ULTIMO SALUTO — Ad inizio della prossima settimana Monte San Giovanni si fermerà per qualche ora e proverà a ricordarlo nel modo migliore: lo avrebbe voluto fare a maggio con la sua “ultima” da calciatore, ma il destino come detto, non glielo ha permesso.
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